martedì 4 ottobre 2011

SARDOS MANNOS: ANTONI CUCCU


THATHARI, su battoro de Santu Aini, duamizas e undighi.


Unu campione de sardidade.

Antoni Cuccu naschesit  in Santu 'Idu in su 1921 e morzesit inie in su 2003.

Cal'est su sardu amantiosu de poesia chi no at connoschidu Antoni Cuccu de Santi 'Idu? Cun sa chimbichentos Fiat familiare bianca issu fit in dogni festa, in dogni sagra, in dogni jassu ue si podiat bendere unu de sos libbereddos suos de poesia.

Antoni Cuccu fit ed est unu monumentu a s'amore pro sa poesia e sa cultura. Antoni Cuccu est unu sardu chi diat meritare una medaglia a sa sardidade sua. Si no b'est deo la raccumando: primu sardu premiadu pro sa sardidade : Antoni Cocco de Santu 'Idu. Poden sighire mizas de ateros ma su primu de tottu est issu. Ca niune at dadu tantu in manera gosi disinteressada, povera, diamus narrer, si su termine no fit bistadu abusadu e male impreadu, evangelicu.

Totu su chi deo dia poder iscrier no est nudda a cunfrontu de sas paraulas suas matessi.

E tando lassemulu faeddare:

sutta sa fotografia sua, presente in guasi totu sos libereddos suos, aiat iscrittu - guasi a manera de epitaffiu, custas rimas:

Si mi faghese gherra a ferru frittu.
Mi difendo cun sa rejone,
Cand'unu diventada campione,
De faeddare tenet su dirittu
Su tronu meu est chei su granitu,
Chi non de l'ettada per'unu ciclone,
SDeu firmu chei sas roccas
Mi disiggias e no mi toccas.

Augurende a totu da oe in die
chi la pensene totusu che a mie.


E poi sighiat a iscriere in d' italianu unu pagu isdentadu ma dignitosu meda, e mezore de tantos chi si creen istruidos:e cussu chi narat tenet su valore de unu istrumentu morale e spirituale pro totu sos sardos chi an ischina.

" Cari lettori,
Io, che mi chiamo Antonio Cuccu e abito in via Silvio Pellico n° 15 in San Vito - Cagliari.
Non sono venuto a questo mondo per farmi servire, come tanti, ma sono venuto per servire gli altri.
Per questo è mio intento trasmettere alla società sarda il valore che possediamo attraverso la nostra lingua, il messaggio più importante che non dobbiamo trascurare ed è mo intento trasmettere a chi non ha capito che la ricchezza di un popolo stà nella lingua, stiano attenti, perché se ci tolgono questa la nostra etnia viene a morire.
Ho realizzato questa raccolta di cultura sarda per essere più vicino a tutti Voi, per trasmettere iol mio messaggio, senza scopo, proprio come dice il Vangelo.
Il guadagno è secondario, l'importante è fare andare avanti la cultura Sarda.
Il mio contributo è quello di stare in mezzo a Voi, durante le sagre e le fiere, finché vivrò ci sarò perché se capisco qualcosa lo devo alla poesia e ai poeti della mia terra, e quando non ci sarò più chissà!
Per mezzo della poesia ho dato la possibilità agli appassionati della nostra cultura di trascorrere qualche minuto in serenità ad altri di imparare cose nuove.
Purtroppo molti non apprendono quello che dicono i poeti e questo è un male. perché i poeti amano la loro terra.
Vero che ognuno in questo mondo fa i propri interessi senza pensare agli altri,non è una cosa giusta, perché non ci sarà amore né fratellanza.
La maggioranza dell'umanità sono finti cristiani perché non si riconoscono nelle loro origini, vivono distanti, pensando solo ad accumulare, non come ho fatto io che vivo per la strada per dare una risposta, come dicono i poeti in cerca di quella "fratellanza e la vera giustizia".
Questo non lo dico per compiacermi, ma lo dicono quelli che mi hanno seguito e compreso la mia coscienza.
Uso comportarmi con la massima onestà perché ho meditato sul fato che siamo di passaggio in questo mondo e tutto si lascia qui.
Possiamo solo tramandare.
E' nostro solo quello che riusciamo a goderci mentre siamo vivi e il resto è per gli altri, finché a loro volta sono vivi.
Ed è appunto agli altri che io ho pensato, a quelli che verranno dopo di me, a quelli che rifiutano la Lingua Sarda, a quelli che non hanno ancora compreso il patrimonio che possiedono, e quelli che non hanno ancora preso coscienza.
Io Antonio Cuccu, analfabeta non per mia volontà, coltivo dentro di me una speranza quella che la nostra lingua venga approvata, e tutti i sardi parlino la lingua natia senza vergogna, come ho sempre fatto io, indipendentemente dall'insegnamento scolastico. Tanto gli esempi li abbiamo avuti, anche nella scuola sono divisi per fare imparare la gente, e questo è evidente che ci sono i furbi. L'onore di una lingua non ha bisogni di furbi, la natura è ben formata per l'uomo, ma il proverbio dice "che l'hanno rovinata".. Molti sono i malesseri dell'umanità, vivere senza bugie, per questo mi rivolgo ad alcuni che difendono il sardo, "unitevi" e a quelli che dicono che difendono lo stato in cui viviamo, cercando la modernità innovando una terra e tradendo la sua storia: stiamo attenti alla rovina!
Torneremo al tempo del feudalesimo, dove toppe parzialità esistevano nell'umanità.
Sono anni che continuo a dire di dare i moduli per la firma da approvare la nostra lingua! E mai nessuno si è interessato di fare questo! (Su veru sardu est mortu, is onestus sentimentus puru).
Anche Dante Alighieri a quei tempi indicò la via da seguire, così pure Salvatore Poddighe, scrissero le loro opere, così come tutti i poeti meritevoli, anche se la gente non li salva. No li ascolta più nessuno, i suggerimenti non li mettono in pratica, oggi nascono tutti intelligenti e no si ha bisogno di nessun consiglio, troppa presunzione e vanità, viviamo anche questo nella nostra falsa realtà. Gli Enti e falsi amministratori sappiano, che qui occorrono educatori umili, fatti e non parole; "chi ha orecchie per sentire intenda".
Così la Regione è rimasta indifferente, se mi fosse venuta incontro per le mie pubblicazioni dandomi un modesto contributo, affinché io possa continuare a tramandare la nostra cultura attraverso semplici "libretti", quelli che conoscono da sempre gli appassionati di canti e poesie popolari e che contengono (rimas. sonettus-crubas-poemas-terzinas-sestinas-ottavas-muttos-trallalleros-commedias-fiorinus-modellos-duinas ecc.).
La vera poesia della storia sarda, quella che molti non conoscono, ma che da sempre ha tramandato la storia isolana e ha segnato il passaggio di uomini difensori della nostra lingua e del territorio. (Amsciroa, G.Maria Angioj, Baingiu Piluru, Bernardino Puliga "patriotta"), musicisti come Ennio Porrino con i suoi canti della schiavitù ecc., molti dimenticati e taluni ma menzionati, eppure la storia sarda vanta da sempre uomini di spicco, precursori e difensori, alcuni perfino arrestati e perseguitati dalla legge.
Mi domando come si possa restare indifferenti davanti a chi si è sacrificato e ha dato persino la vita in difesa del popolo.
Ci vuole solo la volontà dei sardi, rivedere la propria coscienza e vedere da che parte si vuole stare, continuare ad ignorare il nostro patrimonio isolano o fare finta di niente, aspettando che le altre culture spazzino via la nostra, come hanno sempre fatto.
Ringrazio coloro che hanno apprezzato il mio messaggio, fatto per il bene dei sardi e tutti quelli che mi hanno aiutato per trasmettere il mio pensiero, facendo presente che tutto questo è fatto da me senza scopo di lucro.

Augurende a totu da oe indie
chi la pensene totusu che a mie."

Antoni Cuccu



Sa cosa curiosa est chi Antoni Cuccu s'at a poder permittere dae sa terra de sos giustos de Sardigna de si poder ispricare in italianu in forsis s'unicu blog totu cantu in limba sarda. At a essere su primu ei s'ultimu ca custos privilegios teven esser pro pagos. Ei issu si lu merìtat.
Su paladinu de sa limba e de sa poesia sarda chena caddu e chena lanza at nadu totu su chi podiat narrer subra su carattere de sos difensores de sa limba.
A totu sos polemistas arrabbiados sas uras de si lu legger bene.
E, bennidos ainoghe, podimus puru imprummittere de li bortare in logudoresu sas paraulas veras chi at iscrittu.

Onore a Antoni Cuccu de Santu 'Idu.
De a tie nd'amus galu a faeddare pius de una bia.

A sos lettores, bonas uras in custos tempos de confusione .








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