lunedì 17 ottobre 2011

Sa limba est sa bandela de unu populu, su simbulu prus altu.

Thathari, su deghesette de Santu Gaine, Duamizas e unidghi


SA LIMBA EST UNU SIMBULU NISCIUNE SI NDE PODET APPADRONARE, SA PULITICA PIUS MANCU 'E TOTU


Pintu de de Jan Juta pro sa editzione de su 1921
de Sea and sardinia de D.H. Lawrence.


"Il simbolo è un terzo tra due persone; in ogni caso è un segno riconosciuto dalle parti in causa che, essendo comune, non è proprio di nessuna di essa. Ciò che è di tutti, in certo senso, non è di nessuno in particolare. Il simbolo non si appiattisce e nessuno vi si può confondere. Solo così può svolgere i suoi compiti di unificazione, diffusione di fiducia, promozione di lealtà e di sentimento d’appartenenza. Se qualcuno se ne impadronisce, governandone i contenuti, inculcandoli come propaganda o come pubblicità nella testa degli altri, facendone così strumento di governo e di dominio delle coscienze, il simbolo cambia natura. Allora, può diventare strumento di trasformazione degli uomini in masse fanatizzate, può diventare il diapason del potere totalitario."  


(Gustavo Zagrebelski da La Repubblica, 12/04/2011
Un brano dell’intervento che il Presidente onorario di Libertà e Giustizia terrà giovedi 12 Aprile alla Biennale Democrazia sul potere “diabolico” di alcuni segni.)

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